“Nessuna medicina
è più preziosa,
più efficace e più
adatta
a curare ogni
nostra sventura,
di un amico
al quale poterci
rivolgere per conforto
nei momenti di
smarrimento,
e col quale poter
condividere
la felicità
nei momenti di
gioia”.
Dopo aver
banchettato a base di pesce ed aver fatto fuori tutto il dolce, Paola, Valentina e Cristina si ritirarono
nella stanza di quest’ultima per spettegolare su tutto ciò che era successo in
quei tre lunghi anni. Si raccontarono delle rispettive attività professionali;
degli studi; delle soddisfazioni e delle delusioni... insomma, si dissero tutto
quello che c’era da dire per colmare i vuoti che la lontananza aveva creato.
Risero e piansero; guardarono fotografie e ricordarono i momenti che le avevano
viste insieme: erano stati davvero tanti e, ognuna di loro, li ricordava
perfettamente, nei minimi particolari, perché erano stati proprio questi
ricordi a farle sentire più vicine. Ad un certo punto, approfittando di un
attimo di pausa in cui Cristina stava scegliendo un Cd da ascoltare in
sottofondo, Paola prese la parola, richiamando all’attenzione dell’amica la
promessa che le aveva fatto prima di pranzo. Valentina, ignorando l’argomento
di discussione, guardava incuriosita le due amiche, ansiosa di sapere cosa
fosse successo: conosceva, infatti, molto bene entrambe per capire che la
questione si era fatta seria. Anche lei aveva intuito che ci fosse qualcosa,
nella cugina, che non andava. Lo aveva capito dal suo sguardo: era triste!
Aveva già visto quell’espressione nei suoi occhi ed era stato, qualche anno
prima, quando Cristina le aveva chiesto aiuto per superare quei brutti momenti.
“Allora, mi
dici che cosa è successo con Daniele?”
“Ma cosa
vuoi che sia successo? Niente, non c’è stato proprio niente.”
“Senti,
credi che solo perché sei stata lontana per un po’, io abbia smesso di capirti?
Si vede lontano un miglio che mi stai nascondendo qualcosa... o lo stai
nascondendo a te stessa?”
“Okay, mi
arrendo. Ma te lo dico ad una condizione: che tu non mi prenda in giro... e
neanche tu” disse poi, rivolgendosi alla cugina.
“Promesso!”
risposero in coro.
“Non è
facile parlarne, sapete? Io stessa non sono sicura che sia proprio così... può
essere che mi sbagli... sapete com’è... può succedere... in fondo, siamo esseri
umani...”
“Si sta
facendo notte, vuoi arrivare al dunque?”
“Il fatto è
che credo di essermi innamorata... di Daniele. Si lo so, è ridicolo, anch’io
stento a crederci... ma credo che sia così. Ieri sera fremevo nell’attesa di
vederlo e quando tu mi hai detto che si era laureato senza dirmi niente... beh,
ci sono rimasta male. Poi, quando l’ho visto, ho sentito dentro di me una
strana euforia: pensavo fosse dovuta all’atmosfera che si era creata con tutti
voi, invece... non appena mi hai detto che si era fidanzato... mi è passata, lasciando
il posto ad un senso di angoscia che mi stava serrando la gola. Per questo sono
andata via: non riuscivo a stare lì con quel magone che cominciava a pesarmi.
Mi dispiace averti rovinato la festa ma...”
“Sei sempre
la mia cara, piccola, dolce pasticciona! Tanto per cominciare, l’avevo capito,
e non da ora. Vi vedevo, quando uscivamo: stavate bene insieme, vi si leggeva
in faccia. C’era, fra di voi, un’intesa troppo bella. Mi chiedevo quanto ci
sarebbe voluto perché ve ne accorgeste pure voi. Ero convinta che sareste
finiti insieme invece... ad un certo punto, hai deciso di scappare, di
andartene via... a Milano. Fino all’ultimo ho sperato che l’uno o l’altro vi
decideste a parlare, a confessarvi i vostri sentimenti, ma non è successo. Tu
sei salita su quel treno e lui... rimase qui. Ora, dopo tre anni, dopo che lui
ha trovato una compagna, tu arrivi e mi dici, finalmente, che ne sei
innamorata. E te lo sei preso il tempo per capirlo! Ti strozzerei...”
“Se fosse
stato davvero innamorato di me, mi avrebbe fermata...”
“Già! Nello
stesso, identico modo di come tu, pur amandolo, sei partita lo stesso.”
“Oh,
insomma! Ormai è fatta! Non posso certo tornare indietro. Tanto fra qualche
giorno riparto e finisce tutto”.
“Brava!
Complimenti! Continua a scappare, mi raccomando. Lo vuoi capire, si o no, che i
problemi non si risolvono fuggendo via? Cavoli! Se davvero ne sei innamorata,
come dici, allora resta e diglielo. Hai la possibilità di essere felice e,
soprattutto, di rendere lui felice, perché non la sfrutti?”
“Non credi
di dimenticare qualcosa? Giusto un trascurabilissimo dettaglio: ormai E’
FIDANZATO!!!! E’ troppo tardi, basta! Come credi che ci stia a dirti queste
cose? Pensi che mi faccia piacere? Sono
stata sveglia tutta la notte a pensarci: pensavo a lui come ad un amico ma
stanotte ho pianto per lui, non avrei mai pensato di poterlo amare, ma è
così... ho un peso qui, sul cuore, che tu neanche immagini”.
“Ma non
puoi, almeno, provare? Cosa ti costa?”
“Mi costa
che non mi va di sentirmi dire, per l’ennesima volta, che per me non c’è posto.
Mi dispiace, Paola, ma non è proprio possibile. Preferisco così, almeno nessuno
dei due si farà male”
“Ne sei
sicura? Tanto per iniziare, credo che tu te ne sia fatto già abbastanza!
Ragiona...”
“Senti, mi
hai chiesto di dirti cosa avevo ed io l’ho fatto però, ora, l’argomento è
chiuso. Non ne voglio più parlare, okay?”
“Come vuoi
tu... però...” Paola stava per continuare, quando si accorse che dagli occhi di
Cristina stavano scendendo due piccole lacrime: “Dai, non fare così... vedrai
che tutto si sistema! Sono convinta che una soluzione ci sarà: a costo che lo
tiro dalle orecchie”
“Sentite,
voi mi dovete promettere una cosa: tutto quello che vi ho appena detto, non
deve uscire fuori dalle mura di questa stanza. Non voglio che lui lo sappia. Ho
sempre creduto che le ragioni del cuore vengano prima di ogni altra cosa, e
così facendo ho sempre perso le persone che consideravo importanti. Questa
volta non dovrà essere così, perché Daniele conta davvero tanto per me e mai, dico
mai, sopporterei di vederlo andare via. Almeno, non dicendogli nulla, so che
rimarrà sempre il mio caro amico: il mio adorato cucciolo”.
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