martedì 24 gennaio 2012

Con te amico, Capitolo X

“Nessuna medicina è più preziosa,
più efficace e più adatta
a curare ogni nostra sventura,
di un amico
al quale poterci rivolgere per conforto
nei momenti di smarrimento,
e col quale poter condividere
la felicità
nei momenti di gioia”.

Dopo aver banchettato a base di pesce ed aver fatto fuori tutto il dolce,  Paola, Valentina e Cristina si ritirarono nella stanza di quest’ultima per spettegolare su tutto ciò che era successo in quei tre lunghi anni. Si raccontarono delle rispettive attività professionali; degli studi; delle soddisfazioni e delle delusioni... insomma, si dissero tutto quello che c’era da dire per colmare i vuoti che la lontananza aveva creato. Risero e piansero; guardarono fotografie e ricordarono i momenti che le avevano viste insieme: erano stati davvero tanti e, ognuna di loro, li ricordava perfettamente, nei minimi particolari, perché erano stati proprio questi ricordi a farle sentire più vicine. Ad un certo punto, approfittando di un attimo di pausa in cui Cristina stava scegliendo un Cd da ascoltare in sottofondo, Paola prese la parola, richiamando all’attenzione dell’amica la promessa che le aveva fatto prima di pranzo. Valentina, ignorando l’argomento di discussione, guardava incuriosita le due amiche, ansiosa di sapere cosa fosse successo: conosceva, infatti, molto bene entrambe per capire che la questione si era fatta seria. Anche lei aveva intuito che ci fosse qualcosa, nella cugina, che non andava. Lo aveva capito dal suo sguardo: era triste! Aveva già visto quell’espressione nei suoi occhi ed era stato, qualche anno prima, quando Cristina le aveva chiesto aiuto per superare quei brutti momenti.
“Allora, mi dici che cosa è successo con Daniele?”
“Ma cosa vuoi che sia successo? Niente, non c’è stato proprio niente.”
“Senti, credi che solo perché sei stata lontana per un po’, io abbia smesso di capirti? Si vede lontano un miglio che mi stai nascondendo qualcosa... o lo stai nascondendo a te stessa?”
“Okay, mi arrendo. Ma te lo dico ad una condizione: che tu non mi prenda in giro... e neanche tu” disse poi, rivolgendosi alla cugina.
“Promesso!” risposero in coro.
“Non è facile parlarne, sapete? Io stessa non sono sicura che sia proprio così... può essere che mi sbagli... sapete com’è... può succedere... in fondo, siamo esseri umani...”
“Si sta facendo notte, vuoi arrivare al dunque?”
“Il fatto è che credo di essermi innamorata... di Daniele. Si lo so, è ridicolo, anch’io stento a crederci... ma credo che sia così. Ieri sera fremevo nell’attesa di vederlo e quando tu mi hai detto che si era laureato senza dirmi niente... beh, ci sono rimasta male. Poi, quando l’ho visto, ho sentito dentro di me una strana euforia: pensavo fosse dovuta all’atmosfera che si era creata con tutti voi, invece... non appena mi hai detto che si era fidanzato... mi è passata, lasciando il posto ad un senso di angoscia che mi stava serrando la gola. Per questo sono andata via: non riuscivo a stare lì con quel magone che cominciava a pesarmi. Mi dispiace averti rovinato la festa ma...”
“Sei sempre la mia cara, piccola, dolce pasticciona! Tanto per cominciare, l’avevo capito, e non da ora. Vi vedevo, quando uscivamo: stavate bene insieme, vi si leggeva in faccia. C’era, fra di voi, un’intesa troppo bella. Mi chiedevo quanto ci sarebbe voluto perché ve ne accorgeste pure voi. Ero convinta che sareste finiti insieme invece... ad un certo punto, hai deciso di scappare, di andartene via... a Milano. Fino all’ultimo ho sperato che l’uno o l’altro vi decideste a parlare, a confessarvi i vostri sentimenti, ma non è successo. Tu sei salita su quel treno e lui... rimase qui. Ora, dopo tre anni, dopo che lui ha trovato una compagna, tu arrivi e mi dici, finalmente, che ne sei innamorata. E te lo sei preso il tempo per capirlo! Ti strozzerei...”
“Se fosse stato davvero innamorato di me, mi avrebbe fermata...”
“Già! Nello stesso, identico modo di come tu, pur amandolo, sei partita lo stesso.”
“Oh, insomma! Ormai è fatta! Non posso certo tornare indietro. Tanto fra qualche giorno riparto e finisce tutto”.
“Brava! Complimenti! Continua a scappare, mi raccomando. Lo vuoi capire, si o no, che i problemi non si risolvono fuggendo via? Cavoli! Se davvero ne sei innamorata, come dici, allora resta e diglielo. Hai la possibilità di essere felice e, soprattutto, di rendere lui felice, perché non la sfrutti?”
“Non credi di dimenticare qualcosa? Giusto un trascurabilissimo dettaglio: ormai E’ FIDANZATO!!!! E’ troppo tardi, basta! Come credi che ci stia a dirti queste cose?  Pensi che mi faccia piacere? Sono stata sveglia tutta la notte a pensarci: pensavo a lui come ad un amico ma stanotte ho pianto per lui, non avrei mai pensato di poterlo amare, ma è così... ho un peso qui, sul cuore, che tu neanche immagini”.
“Ma non puoi, almeno, provare? Cosa ti costa?”
“Mi costa che non mi va di sentirmi dire, per l’ennesima volta, che per me non c’è posto. Mi dispiace, Paola, ma non è proprio possibile. Preferisco così, almeno nessuno dei due si farà male”
“Ne sei sicura? Tanto per iniziare, credo che tu te ne sia fatto già abbastanza! Ragiona...”
“Senti, mi hai chiesto di dirti cosa avevo ed io l’ho fatto però, ora, l’argomento è chiuso. Non ne voglio più parlare, okay?”
“Come vuoi tu... però...” Paola stava per continuare, quando si accorse che dagli occhi di Cristina stavano scendendo due piccole lacrime: “Dai, non fare così... vedrai che tutto si sistema! Sono convinta che una soluzione ci sarà: a costo che lo tiro dalle orecchie”
“Sentite, voi mi dovete promettere una cosa: tutto quello che vi ho appena detto, non deve uscire fuori dalle mura di questa stanza. Non voglio che lui lo sappia. Ho sempre creduto che le ragioni del cuore vengano prima di ogni altra cosa, e così facendo ho sempre perso le persone che consideravo importanti. Questa volta non dovrà essere così, perché Daniele conta davvero tanto per me e mai, dico mai, sopporterei di vederlo andare via. Almeno, non dicendogli nulla, so che rimarrà sempre il mio caro amico: il mio adorato cucciolo”.

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